Il movimento ambientalista Extinction Rebellion denuncia che alcune sue attiviste femmine sono state costrette da agenti della Polizia di Stato a denudarsi davanti a loro senza motivo.
“Ci hanno costretto a spogliarci, a fare degli squat. E questo trattamento non lo hanno riservato alle persone di sesso maschile”, riferiscono i rappresentanti italiani dell’organizzazione.
L’episodio sarebbe avvenuto ieri, lunedì 13 gennaio, dopo un sit-in a Brescia davanti alla sede della Leonardo organizzato da Extinction Rebellion insieme ai movimenti Palestina Libera e Ultima Generazione.
La Polizia ha fermato 23 attivisti e li ha condotti in Questura, per poi rilasciarli circa sette ore dopo. Tutti i manifestanti fermati sono stati denunciati per radunata sediziosa, accensioni ed esplosioni pericolose e imbrattamento. Alcuni di loro sono stati denunciati anche per manifestazione non preavvisata. Altri sono stati espulsi da Brescia con dei fogli di via obbligatori.
“Nonostante si trattasse di una manifestazione completamente pacifica e tutti i partecipanti avessero fornito i propri documenti identificativi – denuncia Extinction Rebellion – le forze dell’ordine hanno deciso comunque di condurre le persone in Questura e trattenerle in stato di fermo, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 349 del codice di procedura penale”.
“Inoltre, si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile”, spiegano gli attivisti.
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