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Dopo le intense nevicate dello scorso 12 e 13 gennaio che ha colpito l’intera regione, la Basilicata, in parte, torna a respirare a riguardo la carenza dell’acqua. La diga della Camastra sta tornando ai livelli di un anno fa, ma si guarda oltre l’emergenza idrica. Fra qualche giorno finiranno i lavori alla struttura idrica e si potranno chiedere al Ministero delle Infrastrutture l’innalzamento della quota dell’invaso. In ogni sembra finita le restrizioni di qualche settimana fa che la Regione aveva imposto agli oltre ventinove comuni dello schemo Basento-Camastra. Non succedeva da circa quattro mesi. La neve pare giunta al momento opportuno portato grossi benefici alle dighe lucane. I dati provenienti dagli enti preposti indicano che si è passati dai 147 milioni di metri cubi acqua presenti nei principali invasi una settimana fa, ai 171 milioni di queste ore. Mancano appena 83 milioni di metri cubi ancora rispetto allo stesso periodo riferito al passato anno. Relativamente alla diga della Camastra con soli due milioni di metri cubi di acqua fino agli inizi di gennaio, la neve sembra gli abbia donato altri due milioni di metri cubi di acqua, passando cosi a oltre 4 milioni, mancano ottocentomila metri cubi rispetto allo stesso periodo del 2024. La diga di Monte Cotugno la più grande di Europa in terra battuta, è riuscita a raccogliere oltre 15 milioni di metri cubi di acqua, passando da una preesistenza di 68 milioni di metri cubi a oltre 83 metri cubi. Ben 6 i metri cubi di acqua in più quelli riscontrati nella diga del Pertusillo arrivando agli attuali 62 milioni di metri cubi. Due milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2024. La diga di San Giuliano, vicino Matera, contiene al momento circa 17 milioni di metri cubi. E’ tornato a “ruggire “il fiume Sinni indicando agli abitanti del posto di essere tornato più forte di prima con una buona piena evidenziata dalle foto scattate dai comuni circostanti la strada Sinnica meglio dire la strada Statale 653 della Valle del Sinni. Una situazione che conforta ma lascia un dato da valutare ancora attentamente: i corpi idrici lucani restano ancora sotto media inverno. Questo a lungo andare evidenzia un impoverimento della disponibilità d’acqua con possibili incrementi di rischio idrogeologico con le solite ondate di piena con fenomeni atmosferici non prevedibili. Poi c’è il problema della manutenzione alle infrastrutturazioni che al momento per alcune dighe non permette di poter recepire contenere un quantitativo più alto di acqua per via dell’usura intervenuta. C’è in Basilicata una fragilità idraulica da risolvere nel breve periodo per dirla tutta.
Oreste Roberto Lanza
L’articolo Le dighe lucane beneficiate dalla neve, il Sinni in piena proviene da LSD Magazine.