Quali sono le frasi dei Negramaro più amate dai fan? Vediamo quali sono le citazioni tratte dalle canzoni che fanno sognare i seguaci.
Amati da grandi e piccini, i Negramaro sono sulla cresta dell’onda da oltre vent’anni. Giuliano Sangiorgi e la sua band hanno fatto sognare i fan con canzoni che possono essere considerate vere e proprie poesie: da Mentre tutto scorre a Solo 3 minuti, passando per Meraviglioso. Vediamo le migliori frasi dei Negramaro, perfette per dediche d’amore e non.
Frasi delle canzoni dei Negramaro più amate dai fan
Era il lontano 2000, quando i Negramaro debuttavano sulla scena musicale italiana. Il successo vero e proprio, però, è arrivato qualche anno dopo, precisamente nel 2005, quando hanno lanciato il singolo Mentre tutto scorre.
Con questo brano partecipano alla 55esima edizione del Festival di Sanremo e ottengono il Premio della Sala Stampa Radio & TV. Da questo momento in poi, il cantante Giuliano Sangiorgi e la sua band sono inarrestabili. Da Solo 3 minuti a Meraviglioso, passando per Solo per te, Nuvole e lenzuola e Via le mani dagli occhi. Di seguito, una selezione di frasi d’amore dei Negramaro:
Frasi Negramaro
Domani e per sempre domani, domani e per sempre rimani, ma ora toccami le mani. (Via le mani dagli occhi);
Ogni volta che guardo nei tuoi occhi smuovi il terreno sotto i miei piedi e non so davvero perché. (Your eyes);
La notte ha i suoi colori e li vedi così chiari se dimentichi i rancori. (Zanzare);
Se chiudo gli occhi forse sei tutti gli errori, quelli miei. (Una volta tanto);
Ti è mai successo di guardare il mare, fissare un punto all’orizzonte e dire: ”è questo il modo in cui vorrei scappare, andando avanti, sempre avanti, senza mai arrivare”? (Ti è mai successo?);
Non ho più voglia di cucinarti il cuore con mille odori e lunghe bugie che non so dirti più. (Dopo di me);
Forse è un sole spento quello che sento e che brucia in fondo all’anima senza più attese, senza alcuna dignità. (E così sia);
Io non so più ridere, io non so più piangere, per ore il mio soffitto fissa me. (Es-senza);
E resto qui sul filo di un rasoio ad asciugar parole che oggi ho steso e mai dirò. (Estate);
Due pallottole: l’una dritta contro il cuore, l’altra conficcata nei pensieri. (Tu ricordati di me);
Non importa se non so stare a galla per un po’, gli errori miei… li rifarei. (Apnea);
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto: scrivi tu la fine. (Cade la pioggia);
Tu non ricordi ma eravamo noi, noi due abbracciati fermi nella pioggia mentre tutti correvano al riparo. (Cade la pioggia);
Chiudendo gli occhi scivoli via da me. (Come sempre);
Sono così trasparente, mi credi? È tutta qui l’anima che tu mi chiedi. (Comunque vadano le cose);
Al centro dei miei pensieri ora sei e sento che mai da me tu fuggirai. (Dopo di me);
In bilico tra santi e falsi dèi, sorretto da un’insensata voglia di equilibrio. (Estate);
Nascondo questa stupida allegria quando mi guardi. (Estate);
È così che se ne va senza tante parole, senza fare più rumore, quel po’ di noi. (È così);
Mettiamo via questa città, ne ho nostalgia andando via, non è più mia o forse non lo è stata mai… magari un po’. (Genova22);
Non provi alcun rancore? Non senti più dolore? Ma quel che non sopporto è questo tuo silenzio. (Gommapiuma);
È tempo perso non avere un chiodo fisso. (K-Money);
Un vecchio che rincorre quell’attimo fuggente, l’avesse preso prima non ne avrebbe fatto niente. (L’amore qui non passa);
Io son sicuro che in questa grande immensità qualcuno pensa un poco a me. (L’immensità);
Sì, io lo so, tutta la vita sempre solo non sarò e un giorno lo saprò di essere un piccolo pensiero. (L’immensità);
Fermale tu queste *** di lacrime che bagnano i giorni e asciugano gli occhi sempre più liquidi e tagliano solchi sul viso. (Lacrime);
Io non voglio capire in fondo che non ci sei, e mi tengo stretto il sogno mio e ti lascio finire i giorni – i tuoi giorni – nella mia testa, accanto a me. (Londra brucia);
La notte è scesa già dentro l’anima su tutta la città, il buio è solo dentro me e non ho più paura. (Luna);
Manchi come l’aria e manchi come il sale e manchi prima al cuore, poi alle mani e poi al mio dolore. (Manchi);
Usami, straziami, strappami l’anima, fai di me quel che vuoi, tanto non cambia l’idea che ormai ho di te. (Mentre tutto scorre);
Tu dici “non ho niente”, ti sembra niente il sole, la vita, l’amore? (Meraviglioso);
Dimmi ancora quanto pesa la tua maschera di cera, tanto poi – tu lo sai – si scioglierà come fosse neve al sol. (Mentre tutto scorre);
Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto: ti hanno inventato il mare! (Meraviglioso);
Faccio finta di ascoltare, tu non mi incanti più, ti darò sempre ragione proprio come vuoi tu. (Mono);
Sai che peso su di me la tua pelle se poi non c’è. (Neanche il mare);
Ho strappato via anche l’ultima mezz’ora pensando che sia l’unica maniera per sentirti qui vicino ancora. (Nuvole e lenzuola);
Se stringi tra le mani la mia voce ti accorgi che tu non sentirai distanza. (Nella mia stanza);
Ore che lente e inesorabili attraversano il silenzio del mio cielo, per poi nascondersi ad un tratto dietro nuvole che straziano il sereno. (Nuvole e lenzuola);
Come neve fredda scenderei per coprir tutto quello che sei, come sale bianco brucerei le bugie che ogni giorno direi. (Solo 3 min).
Frasi dei Negramaro da dedicare
Le migliori frasi dei Negramaro non sono finite qui. D’altronde, la loro discografia è vasta, per cui è impossibile fare una lista esaustiva delle citazioni più amate di sempre.
Frasi Negramaro da dedicare
Ma che freddo fa se tu vai via, non vuoi aspettare neanche il tempo utile, perché da me – lo so – si va soltanto via. (Via le mani dagli occhi);
Tu che aria sei ma che aria vuoi, tu che aria dai se poi mi uccidi, tu come aria in vena sei. (Un passo indietro);
Costringimi a implorarti, ridi delle mie paure, spingi fino in fondo nel mio cuore il tuo coltello. (Gommapiuma);
Dimmi che sapore ha la mia cruda sincerità, dimmi quanto male fa il tempo che non passa mai. (I miei robot);
Mi trasformerò in gabbiano e porterò da te i temporali di un inverno che alle porte soffia forte, e soffia il vento e l’odio che ha già dentro. (Il gabbiano);
Vivere non è abbastanza se non c’è distanza che non ti permetta di desiderare. (Il posto dei santi);
Io non lascio traccia come pioggia sulla neve, quando cado mi confondo con quello che già c’è. (Io non lascio traccia);
Solo ieri era un gioco, dicevi riguardasse me, allora come spieghi il fuoco che brucia casa e brucia te? (Una storia semplice);
Se chiudo gli occhi non ci sei in fondo a tutti i miei “vorrei”. (Una volta tanto);
Quello che sembrava amore era solo un’abitudine vestita di frutti canditi e more, come un panettone che a Natale non si dimentica, che presto finirà. (Polvere);
Ho sentito dire che c’è un matto in giro con le tasche piene di parole e sogni che nessuno ha realizzato, e non sa coltivare se non dentro la sua testa vuota e dentro le speranze di chi non ha mai deciso niente. (Quel matto sono io);
Mani dentro mani e prova a stringere tutto quello che non trovi negli altri ma in me. (Quel posto che non c’è);
E ruberò per te la luna se il buio ti farà paura. (E ruberò per te la luna);
Chissà perché io sto bene con te mentre tu credi in me solo se ti accontento. (Scomoda-mente);
Ma tu lo sai che affogo nei miei guai… l’amore che mi dai? (Apnea);
Stai attenta ché mi uccidi in questa stanza e un bacio non conosce l’innocenza. (Attenta);
Tenersi stretto, stretto in tasca il mondo per poi ridarlo un giorno solo a te, a te che non sei parte dell’immenso ma l’immenso che fa parte solo di te. (L’immenso);
È così difficile parlar di noi due con la tua testa tra le gambe, così stanchi di noi due che non abbiam voglia di noi due. (La distrazione);
Se ti porti dietro il mondo, porta dietro pure me… (La finestra);
Amami come sai uccidermi tutte le volte. (La giostra);
Quante volte ho stretto in mano una mano che non c’è per sentirmi meno solo… ti ho inventato accanto a me. (Lacrime);
Ci sembrerà di essere più liberi e intanto farò a pugni contro il muro per averti ancora qui. (Basta così);
Cade la pioggia e tutto lava, cancella le mie stesse ossa. (Cade la pioggia);
Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo. (Cade la pioggia);
Penso a quante volte allo stesso vento ho affidato il canto per cullarti ancora un altro po’. (Scusa se non piango);
Lecca l’anima: ha il sapore dell’oceano e ruggine. (Se io ti tengo qui);
Non ho più niente da portarti se non tutto il mio rancore. (Se un giorno mai);
Ho capito che se mi rifletto guardandomi il viso non mi riconosco, ma poi un bel sorriso mi taglia la faccia e mi dico: “sono identico a te”. (Sei);
Voglio restare solo, meglio restare in volo, via da chi non crede più d’avere ancora in tasca un paio d’ali. (Solo);
Ti è mai successo di sentirti al centro, al centro di ogni cosa, al centro di quest’universo e mentre il mondo gira lascialo girare, che tanto pensi di esser l’unico a poterlo fare? (Ti è mai successo?);
Solo per te convinco le stelle a disegnare nel cielo infinito qualcosa che somiglia a te. (Solo per te).